'ASSESSORA/E, MINISTRA, PRESIDENTE/ESSA': CHE STRESS PER CEVENINI
(DIRE) Bologna, 7 giu. - L'azzurra Angela Labanca vuole essere
presentata con la qualifica di "consigliere", la mussiana Vania
Zanotti preferisce la versione al femminile, consigliera".
"Barbara Pollastrini e' la "ministra" dei Diritti e delle pari
opportunita', Simona Lembi pretende di essere chiamata
"assessora", ma se avesse parlato la collega di giunta, Gabriella
Montera, sarebbe stata introdotta come "assessore
all'Agricoltura". Beatrice Draghetti, a sua volta, e' la
"presidente", non la presidentessa, della Provincia di Bologna.
La confusione dei generi e delle desinenze imperversa nel
protocollo dell'aula di Palazzo Malvezzi, tanto che lo stesso
presidente del Consiglio provinciale, Maurizio Cevenini, gia'
protagonista della battaglia contro l'uso dell'inglese (bandita
l'espressione "question time" si e' passati all'italiano "domande
a risposta immediata"), per un attimo, nel corso della seduta
straordinaria di oggi dedicata alla violenza sulle donne, si e'
confuso attribuendo a Lembi lo sgradito titolo di "assessore".
D'altronde, in aula nel pomeriggio, a prendere la parola sono
state solo le donne del palazzo, le stesse che nelle scorse
settimane hanno ingaggiato un match con i colleghi maschi per
ottenere un incontro istituzionale con la "ministra" in visita a
Bologna. La prima a prendere la parola e' Draghetti che si dice
convinta che "la difesa della donna vada portata avanti dalle
donne e dagli uomini insieme, in alleanza". Perche' "al di fuori
di questo spazio- aggiunge la presidente, che prima dell'inizio
dei lavori ha dato il benvenuto a Palazzo a Giulia Sarchese,
protagonista del sit in anti-stupri della scorsa settimana- non
vedo possibili soluzioni al tragico aumento delle violenze
domestiche, delle aggressioni in strada, della violenza tra gli
adolescenti, delle mancate e mancanti pari opportunita'".(SEGUE)
(Vor/ Dire)
20:10 07-06-07