BOLOGNA. PREFERENZE, CEV SI FA "PARTITO" E SUPERA ALDROVANDI
FRASCAROLI
A 4.000, BENE OVUNQUE LE DONNE, TRANNE CINZIA: 30 VOTI
(DIRE)
Bologna, 17 mag. - A un certo punto, ieri pomeriggio, se n'e' uscito
con questa frase: "Ho sempre fatto cosi'" e semmai "penso
a tutto quello che non ho potuto fare in campagna elettorale",
perche' "avrei fatto molto di piu'". E allora chissa'
quante voti avrebbe conquistato, visto che la frase e' di mister
preferenze, Maurizio Cevenini, capolista Pd ma ormai quasi un vero e
proprio 'partito'. Da solo, ha messo insieme piu' consensi (la
bellezza di 13.247) di Stefano Aldrovandi che da candidato sindaco (e
con l'appoggio del Terzo polo) ne ha conquistati 'solo' 10.679.
Chissa' se Cev avesse potuto davvero fare 'molto di piu'', forse
avrebbe insidiato anche Massimo Bugani, front runner dei 'grillini'
che, in fondo, non e' poi cosi' lontano (19.969 voti) dalle 20 mila
preferenze mietute alle regionali da mister preferenze.
Quasi
da studiare la fenomenologia del candidato sindaco mancato: poteva
esserci lui al posto di Virginio Merola, era il sogno della sua vita.
Invece per il consigliere regionale del Pd con licenza di far man
bassa di voti ora si potrebbero spalancare le porte dell'assessorato
allo Sport a Palazzo D'Accursio o quello della presidenza del
Consiglio comunale. Intanto, mette a segno l'ennesimo record. "Io
l'unica cosa che so e' che ho fatto campagna elettorale per ottenere
tante persone al voto", minimizzava ieri prima di scoprire di
aver battuto, in proporzione (rispetto alla platea dei votanti)
perfino Silvio Berlusconi. Cevenini ha coronato cosi' uno degli
obiettivi del segretario Pd Raffaele Donini che, commentando la sfida
di Amelia Frascaroli ("Voglio piu' voti del mio amico
Cevenini"), si era augurato invece che il "sindaco dello
stadio" facesse meglio del premier a Milano. Non che a
Frascaroli sia andata poi tanto male: ha mancato di un soffio le
4.000 preferenze.
(SEGUE)
(DIRE)
Bologna,
17 mag. - L'ex primarista che contro Virginio Merola conquisto'
10.000 voti ne ha trovati 3.941 nelle urne delle comunali: non avra'
battuto il Cev, ma diventa 'miss preferenze'. Solo Marco Lisei fa
meglio di lei: era il candidato del Pdl sostenuto da un altro che di
preferenze se ne intende, Galeazzo Bignami, e ha ottenuto 4.330
suffragi scalzando dalla vetta il capolista berlusconiano Lorenzo
Tomassini che si e' fermato a quota 2.343. Ma il 'club mille', quello
che annovera i candidati capaci di sfondare il tetto delle mille
preferenze, vede anche altri personaggi nel suo albo. Ad esempio,
altri due Pdl: Michele Facci (1.616) e Valentina Castaldini (per la
ciellina 1.095 preferenze).
In
casa Pd chi non ha tradito le attese e' stato Andrea Colombo: gia'
balzato agli onori delle cronache per le 700 preferenze conquistate
al quartiere San Vitale, stavolta ne ha messe insieme ben 1.306. Lui
e Cevenini fanno il vuoto dietro di loro dato che alla terza piazza
c'e' l'ormai ex 're' del Navile, Claudio Mazzanti (886 voti per lui).
Nella
lista Pd si segnalano anche le 743 preferenze di Simona Lembi, le 772
di Francesco Critelli, le 628 dell'ex capogruppo Sergio Lo Giudice.
Ma molti altri consiglieri uscenti dei democratici hanno saputo
confermarsi in posizione di vertice. Nel 'club mille' puo' essere
annoverato anche il civico Daniele Corticelli, candidato a sindaco di
Bologna capitale: 6.442 voti per lui, che pero' non gli bastano per
entrare in Consiglio. Curioso l'esito della lista di un altro civico
e altro grande sconfitto di questa tornata, Stefano Aldrovandi: alle
prime posizioni, con i migliori consensi, ci sono esponenti di
partito: gli Udc Tommaso Bonetti (591), Maria Cristina Marri (517)
l'ex Pdl Felice Caracciolo (386), l'ex Pd Lina Delli Quadri (230),
l'ex Ppi Angelo Rambaldi (147).