FACCIAMO CHIAREZZA
Data: Martedì, 03 maggio alle 16:34:10
Argomento: Tribuna


In questi giorni ho ricevuto alcuni messaggi che mi chiedevano cosa farò dopo le elezioni comunali di metà maggio. In particolare, mi è stato chiesto di fare il punto sui miei incarichi futuri. E ho preferito non limitarmi a rispondere singolarmente a chi me lo chiedeva, ma fare chiarezza con voi tutti. Io sono consigliere regionale e capolista del Partito democratico in consiglio comunale. Questo significa che, se eletto, diventerò consigliere comunale.


Il perché io sia arrivato a questo punto, è noto a tutti. Ho fatto una scelta di responsabilità: rinunciare alla mia candidatura a sindaco di Bologna, memore del passato della città che ambivo ad amministrare.
Quando nel 1966 Dozza rinunciò al suo incarico da primo cittadino per ragioni di salute, fu immediatamente sostituito da Fanti. Ma la legge è cambiata e oggi, di fronte alla stessa situazione, si andrebbe al voto. Bologna non può e non deve permettersi l’instabilità politica e amministrativa. Adesso bisogna darsi da fare, prendere le misure per farle un nuovo bellissimo vestito. E poi scegliere la stoffa, tagliare, cucire, mettere le toppe nei buchi. La nostra città deve stare bene e anche i suoi abitanti. Pensando a tutto questo ho deciso di ritirarmi, ma di non stare ai margini della nostra piazza. Ho preso la decisione di continuare il mio impegno al vostro fianco e a quello di Virginio Merola, candidato sindaco del centrosinistra, accettando la proposta del Partito democratico: fare il capolista.
Torniamo quindi alla domanda iniziale: cosa succederà se e quando sarò eletto alle elezioni del 15 e 16 maggio? Come ho più volte detto, io e il mio partito decideremo cosa fare. In ogni caso, vorrei fossero chiari un paio di punti: primo tra tutti, non esiste alcun tipo di incompatibilità tra i due incarichi. Io potrei fare il consigliere regionale e, allo stesso tempo, svolgere la stessa mansione in Comune. Chi mi conosce bene, sa che metterò lo stesso impegno, la medesima serietà e la passione “ceveniniana” in entrambi gli incarichi.
Altro punto della massima importanza: da poco, la legge prevede che, in caso di doppio incarico, chi assume la carica di consigliere comunale non prende alcun emolumento. In questo caso, non sarò io a rinunciare al mio stipendio: non ne ho proprio diritto, per legge. Di conseguenza, non si sommano nemmeno le indennità. Spero di aver fatto chiarezza. Io alla correttezza ci tengo molto.

Maurizio Cevenini





Questo Articolo proviene da Maurizio Cevenini
http://www.mauriziocevenini.it

L'URL di questo articolo è:
http://www.mauriziocevenini.it/modules.php?name=News&file=article&sid=400