Benvenuto popolo della Festa dell’Unità. E grazie.
Sì, grazie a tutti voi, anziani e giovani, donne e uomini, compagni e nuovi amici di strada. Grazie a chi si fa venire i calli nelle mani a forza di lavare bicchieri, a chi suda davanti alle salsicce.
Grazie a tutti voi che avete l’orgoglio di venire da lontano e di volerci portare lontano. Grazie perché ci ricordate cosa è la buona politica. È lavoro, fatica, passione.
Questa è la Festa dell’Unità: la festa della sinistra bolognese che si apre alla città, una festa di tutti, ma dai principi ben orientati. Non è stata l’arroganza che ci ha spinto a non cambiare nome a Bologna, unità è una bella parola, un obiettivo sempre cercato mai raggiunto.
Per 20 giorni il Parco Nord sarà una città in festa, sarà il luogo di ritrovo di tutti i bolognesi. Sarà la casa della politica, della risposta al qualunquismo dilagante, ad un governo che lungi dall’occuparsi dei problemi degli Italiani (sì, Italiani con la I maiuscola), passa il tempo a regolare le faide interne alla destra a colpi di dossier. Si parlerà tanto di Bologna, ferita ma non doma, con la presenza di tanti ospiti; tutti saranno accolti con gentilezza, con rispetto, l’arroganza e il livore restino fuori,
A tutti quelli che dicono che destra e sinistra sono la stessa cosa dico: venite al Parco Nord, passate una sera con le “zdoure” che fanno i tortellini o i loro mariti che lavano i piatti, con i ragazzi e le ragazze dell’Estragon, con quelli della pesca gigante e così via. Un pezzo, piccolo piccolo, del progetto di rinascita di Bologna lo troverete anche lì in quel parco semplice e accogliente.
E allora, cari compagni e care compagne, che la festa dell’Unità abbia inizio. Senza più polemiche e ricordandoci che il nostro compito, di noi di centro sinistra, è quello di aiutare a far andare avanti chi la storia ha condannato a restare indietro.
Maurizio Cevenini