PER UN GIORNO 120 RAGAZZI FANNO I PARLAMENTARI E RISCRIVONO NORME
(DIRE) Bologna, 12 dic. - "No" alla clonazione delle cellule a
scopo riproduttivo. "Si'" convinto, invece, al loro uso
terapeutico e per ricostruire organi danneggiati. Bocciato
l'impianto di tre embrioni fecondati in una donna, promossa la
diagnosi preimpianto. Non sono misure assunte dal Parlamento dei
"grandi", gli adulti, ma le leggi cosi' come le farebbero 120
studenti delle scuole superiori di Bologna e provincia. Per un
giorno, hanno infatti vestito i panni dei legislatori e si sono
cimentati nella riscrittura della legge 40 e delle regole sulle
cellule staminali.
L'iniziativa, che si chiama "Come un Parlamento" ed e' stata
realizzata dalla Fondazione Golinelli con il contributo degli
assessorati alle Pari opportunita' e alla Scuola della Provincia
di Bologna, l'anno scorso verteva sugli Ogm; quest'anno un altro
tema scottante, le cellule staminali anche embrionali e la
fecondazione assistita. I ragazzi, partendo da una bozza di
disegno di legge hanno elaborato tre versioni: una di queste e'
arrivata dal gruppo denominato Authority, un'altra dai
Conservatori e la terza dai Liberali. E' passata la prima
proposta con 42 voti, mentre quella dei Conservatori ha incassato
16 si' e quella dei Liberali solo 35. I lavori del giovane
Parlamento hanno compreso un approfondimento in classe, un
confronto con ricercatori e filosofi, un momento di attivita' nel
lifelearning center, la stesura delle proposte di legge e la
simulazione della seduta parlamentare. Teatro dell'ultima tappa
e' stata, questa mattina, il Consiglio provinciale di Bologna. A raccontare l'esperienza in una
conferenza stampa, questa mattina e' la relatrice della proposta
vincente, Veronica Stanzani. "Assistita" dal presidente del
Consiglio provinciale Maurizio Cevenini, che ha anche presieduto
la votazione, la studentessa spiega che il suo gruppo ha discusso
anche del destino degli embrioni preesistenti alla legge 40. La
maggior parte dei ragazzi, per esempio, e' favorevole ad aprire
una discussione sul loro uso a scopo terapeutico, cosi' come a
lasciar decidere alla donna sugli embrioni. "L'attuale legge-
precisa- non e' giusta, ci sono delle cose da cambiare".
Tutti gli studenti, comunque, sembra abbiano preso molto
seriamente la faccenda. Tanto da scegliere le vie "difficili":
stamane, per provare la votazione in aula, Cevenini ha chiesto ai
ragazzi di votare si' o no agli esami di riparazione. Una
maggioranza schiacciante preferisce andare a settembre che avere
i debiti formativi.
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