Premio provincia 2007
Data: Venerd́, 30 novembre alle 18:52:24
Argomento: Comunicati


(ER) DUCATI MOTOR. RITIRA PREMIO PROVINCIA: "CI ONORA NEL MONDO" DEL TORCHIO: CI SENTIAMO AMBASCIATORI DI BOLOGNA E B.PANIGALE

(DIRE) Bologna, 26 nov. - In attesa della mega-festa di piazza di
domenica prossima, Ducati continua ad incassare riconoscimenti. E
oggi a Bologna l'amministratore delegato della casa motoristica
di Borgo Panigale, Gabriele Del Torchio, ritira il "Premio
Provincia" dalla mani di Beatrice Draghetti, presidente della
giunta di Palazzo Malvezzi. E' la prima volta che il premio,
istituito nel 1988, va ad un'impresa. Nelle motivazioni che hanno
portato il Consiglio provinciale, sulla scorta della vittoria
iridata, a puntare su Ducati, c'e' la volonta', spiega Draghetti,
di sottolineare "il grande valore dimostrato in pista e nei
mercati" di "una delle eccellenze della storia di questa
provincia": un'azienda che ha "in numerose occasioni contribuito
ad onorare il territorio e le capacita' bolognesi".
  "Sono portavoce- esordisce Del Torchio ritirando a Palazzo
Malvezzi il riconoscimento, un'opera dello scultore Nicola
Zamboni- di generazioni di bolognesi che nella Ducati hanno
lavorato e hanno reso possibile un sogno. Ci sentiamo
ambasciatori di Bologna, dell'Emilia e di Borgo Panigale nel
mondo". Alla cerimonia ha partecipato il giornalista sportivo,
Marino Bartoletti, un appassionato delle "rosse" su due ruote.
"Ben poche storie aziendali- osserva- sono come quella della
Ducati che, per certi versi, assomiglia all'Italia, con slanci e
cadute, genialita' e sbandate, talento, sconfitte e vittorie mai
regalate". Una cosa in particolare il cronista riconosce al
marchio bolognese, "di non aver mai ammainato la propria
bandiera, anche quando questa era stracciata e l'asta era rotta".
Fino alla conquista del campionato delle Motogp, che riporta in
Italia il titolo mondiale dopo 34 anni di dominio incontrastato
delle case giapponesi.
"A questo punto- rilancia il presidente
del Consiglio provinciale, Maurizio Cevenini- in Italia deve
nascere una vera 'curva' Ducati. A differenza di altri sport nel
motociclismo conta spesso piu' il pilota che la squadra".
Insomma, per gli italiani la Ducati deve essere come la Ferrari,
a prescindere da chi la guida. "Deve essere- insiste Cevenini- la
squadra del cuore. Oggi ci sono le condizioni perche' questo
accada".
  Nel corso della cerimonia, alla quale ha preso parte anche il
comandante della Brigata Friuli, Francesco Arena, e' stata
ricordata con un minuto di silenzio la morte del militare
italiano, Daniele Palladini, rimasto ucciso assieme al altri
cittadini afgani, in un attentato lo scorso sabato.

 







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