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Grazie.
Vorrei ringraziarvi tutti, uno per uno, ma siete troppi. Prima delle
elezioni avevo detto che mi bastava un solo voto in più rispetto alle
4.054 preferenze del 2009 per essere soddisfatto. Quando ho saputo il
dato finale di queste votazioni, 13.249 voti per me, mi sono commosso.
Ho seguito lo spoglio delle schede tra Palazzo d’Accursio e il comitato
elettorale di Virginio Merola: è difficile stare fermi quando si gioca
una partita così importante. Se ripenso agli ultimi 7 mesi è tutto un
susseguirsi di emozioni, belle e brutte. La più bella di tutte è
l’affetto che mi avete dimostrato, con la vostra fiducia, il vostro
voto.
Un giorno, facendo un giro per il Mercato delle Erbe, alcuni
fruttivendoli mi hanno chiesto di tornare una volta eletto per ascoltare
i loro problemi. Di una cosa potete essere certi: io non cambierò mai.
Stare tra la gente, stringere mani, ascoltare e trovare risposte,
emozionarsi. Questo è fare politica, questo è ciò che faccio e che
continuerò a fare.
Il risultato elettorale di queste amministrative è reso ancor più
straordinario dalla vittoria, al primo turno, di Virginio Merola. Bologna ha finalmente il suo sindaco, eletto democraticamente. La
maggioranza delle cittadine e dei cittadini bolognesi hanno voluto che
fosse lui ed entrare subito a Palazzo d’Accursio, sconfiggendo il
candidato della Lega nord, Manes Bernardini. Sento parlare molto dei
risultati di uno o dell’altro. Credo che la cosa più importante in
queste elezioni sia la grande dimostrazione di coesione del Pd,
quell’unità – che mai va messa in discussione – necessaria per
raggiungere un altro importante traguardo. Il voto alle ultime
amministrative – Bologna, Milano, Torino – dice una cosa con chiarezza:
si è riaperta, per il partito Democratico, la possibilità di governare
il Paese. Insieme, uniti, possiamo farcela.
Grazie ancora, di cuore.
Maurizio Cevenini
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