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Buon ferragosto. A tutti quelli che sono in vacanza e a chi non ha abbandonato la nostra amata città nemmeno nel mese simbolo delle ferie. Buon ferragosto soprattutto a chi è solo, a chi soffre. A chi non ha potuto andare al mare o in montagna. A chi ha preferito non abbandonare un parente, un amico in difficoltà. Bologna in agosto è bellissima, lo so da sempre. Da bambino mio padre non chiudeva il negozio e l'escursione verso san Michele in Bosco oggi tornata più bella di allora; in tante occasioni, anche in tempi più recenti, alla domanda dei giornalisti dove vai: "parto per...Bologna".
In questa vigilia manca il sole, la canicola che di solito batte sulle nostre teste e ti fa sognare una Tassoni (esiste ancora?) come rimedio a tutti i mali del mondo ci ha dato un anno di tregua. Il professor Mercalli, sì, proprio lui quello della tv, dice che è colpa del vulcano islandese. Mia nonna avrebbe detto "è il tempo che fa li bizze. Ma fa quel che vuole, mica puoi mettere le braghe al mondo". E' vero. E allora godiamocelo come è questo Ferragosto, con la sua colonnina di mercurio impazzita, i gelati che forse sembrano meno toccasana, ma la stessa voglia di divertirsi, di fare baracca anche in una città che non sarà poi così vuota come quella di vent'anni fa, ma è pur sempre come uno scrigno che svela il meglio di sè. Le strade sembrano tavoli da biliardo, la musica che esce dagli appartamenti dei "non vacanzieri" riesce ad impadronirsi, una volta tanto, dell'aria. Non ci sono camion, macchine o passanti a farle concorrenza. E' la quiete che regge il gioco. E' la voglia di stare insieme, che sia a Villa Revedin o alla Festa dell'Unità (pardon, alle Feste dell'Unità) che indomiti volontari stanno tenendo in piedi anche nel cuore dell'estate in ogni dove, nel piccolo Comune dell'Appennino, così come nei nostri Quartieri. E' Ferragosto. Domani fanno festa anche gli amici giornalisti. Lunedì non avremo i "fogli" che ci danno le notizie. Dovremo pensare un po' con la nostra testa. E sarà anche il momento di rilassarsi e di riflettere su un futuro ravvicinato al bivio tra declino e speranza.... E' Ferragosto, regnano la cocomera e l'acqua con l'amarena (come per la Tassoni). E' un momento di gioia, con piazza Maggiore che farà da cornice ad una città che non si arrende. Nonostante tutto. E' Ferragosto, qualcuno ha rispolverato il panettone. Sì, il panettone d'estate. Meglio la piadina? Forse sì, forse no. E' Ferragosto, ognuno ha i suoi gusti e salire in cattedra fa sempre male, nei gusti culinari come in politica. Solo una riflessione prima degli auguri: in estate la nostra città parla più lingue straniere che l'italiano. E' così anche durante l'anno, ma non ce ne accorgiamo. Molti di questi nuovi cittadini sono bolognesi da più anni dei nostri figli. Ricordiamocelo anche quando fuori fa freddo... E' Ferragosto. Auguri di cuore a tutti
Maurizio Cevenini
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