Maurizio Cevenini - Silvio, Giulio e la “strozza regioni”
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  Tribuna: Silvio, Giulio e la “strozza regioni”
Postato il Sabato, 17 luglio alle 00:22:30 di
 
 
  Tribuna

Iniqua, irricevibile, trebbiatrice. In una parola “strozza regioni”. Ovvero l’esatto contrario del federalismo. Stiamo parlando della manovra estiva del governo Berlusconi-Tremonti. Una mazzata sugli enti locali che significa meno servizi alla persona, meno trasporto pubblico, meno servizi per le persone e le imprese. L’esatto contrario di quello che servirebbe in questo difficile momento storico, quando aumenta la richiesta di sostegno pubblico da parte di chi sta pagando il conto di una crisi che non ha certo provocato la povera gente che nei prossimi mesi si vedrà vittima delle scelte folli di Tremonti e della Lega Nord.



In queste settimane, nel mio lavoro di consigliere regionale, sto seguendo da vicino la follia di una manovra economica che fa sì che un bidello si veda bloccato lo stipendio, mentre, come ha intelligentemente osservato Pier Luigi Bersani, Berlusconi non paga nulla. Né più tasse, né più sacrifici: tutto è sulle spalle dei soliti noti. La gente che già fa fatica ad arrivare a fine mese.

La manovra è un pedaggio che Tremonti, il vero dominus di un governo che perde ministri e sottosegretari sotto i colpi di una rinnovata questione morale che impone anche a Fini di segnalare sempre più il suo dissenso, ha pagato alla Lega Nord.

E qui c’è il paradosso: la manovra strozza le Regioni e fa naufragare quel federalismo che pure le Regioni hanno condiviso a gran voce e che la Lega rivendica come un proprio successo.

La lezione dei grandi federalisti della storia è ben chiara: nessun potere si esercita senza le dovute risorse. Eppure Tremonti toglie risorse, taglia come una mannaia inesorabile. Perché lo fa? Ormai è chiaro: è vittima dell’ultima folle ideologia del ’900, il liberismo sfrenato. Quello della Teatcher e di Reagan tanto per intendersi ma senza la credibilità di quei governi ben superiore ai nostri. Per questa destra lo Stato è solo un orpello da distruggere perché tanto c’è il mercato che pensa a tutto. Il mercato non è un mostro, va governato con capacità ed equilibrio. Peccato che questa aberrazione sia fallita oltre dieci anni fa in tutto il mondo. Per Silvio&Giulio la storia si è fermata. E così, il conto di una crisi che il premier ha negato fino a ieri cade inesorabilmente su chi già sta pagando. Ora nervi saldi e capacità di governo nella nostra regione e presto, mi auguro, nella nostra città.

Maurizio Cevenini

 
 
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