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(28/05/2010)
Il viaggio di Partecipa.rete a
Bologna ha permesso lo scambio e l’incontro tra ragazzi di età diverse:
8-13 anni per i CCR (Consulta di Imola, CCR di Casalecchio, Anzola,
Zola, Calderara, Pieve di Cento, Dozza, Castel Guelfo, Mordano, San
Lazzaro, Malalbergo e Consiglio di Quartiere San Vitale), 14-18 anni per
la Consulta
provinciale, fino ai 19-30 anni, grazie alla partecipazione dell’
Associazione di universitari “l’Altra Babele”.
I progetti che oggi i ragazzi di Bologna raccontano in Aula
prendono spunto da idee che nascono in piccolo, ma che piccole non sono.
Questo il punto di partenza per tutti: ciascuno di noi, qualunque sia
il suo ruolo, ha una responsabilità verso gli altri.
Il tema identificato dai giovani, che li accomuna e li tiene insieme,
è quindi quello della partecipazione, nelle sue molteplici e variegate
forme. Partecipa.rete è in effetti proprio questo, una vera
occasione di scambio di esperienze e di crescita.
Apre la giornata il video-diario dell’intera esperienza, realizzato
dai ragazzi dell'Associazione studentesca "l'Altra Babele”
(rigorosamente a-politica, come tengono a precisare), attiva nel
capoluogo emiliano nella promozione di iniziative sociali e culturali
che mirano a valorizzare e coinvolgere gli studenti che frequentano
l’Ateneo bolognese, apre la giornata.
In un mosaico di colori, musica e di voci, parlano i ragazzi dei CCR,
gli esponenti della Consulta provinciale degli studenti, ma anche
amministratori locali e semplici cittadini, intervistati proprio dai
ragazzi sui temi della partecipazione. “Dopo tutto ci siamo anche
divertiti” ricordano nel video.
Le parole chiave che i giovani hanno messo al centro dei loro lavori e
che ricordano alla platea di politici sono parole importanti: partecipare,
proporre, confrontarsi, tutelare l’ambiente,
esprimere la solidarietà .
Proprio dal video, attraverso le parole della Presidente della
Provincia di Bologna Beatrice Draghetti viene un
suggerimento, che è anche un caloroso invito alla cittadinanza attiva:
“Abbiate voglia di andare a toccare con mano, rendetevi conto che il
mondo è molto più grande del vostro territorio”.
Le presentazioni dei ragazzi, che raccontano i loro progetti per
migliorare la vita della comunità cui appartengono sono alternate a
vivaci botta e risposta con i Consiglieri: seduti ai banchi della
Giunta, rispondono alle tante sollecitazioni Galeazzo Bignami,
Maurizio Cevenini, Andrea Defranceschi, Franco Grillini, Sandro Mandini,
Marco Monari, Antonio Mumolo, Gian Guido Naldi e Silvia Noè.
Le domande spaziano dalle mille curiosità tipiche
dei più piccoli “Cosa vi ha spinto ad entrare in politica?”, “Eravate
interessati alla politica anche da ragazzi”, “Come è la giornata-tipo
di un Consigliere?” alle sollecitazioni sul mondo della
partecipazione giovanile, che suonano anche come una precisa
richiesta di attenzione: “Vi interessano davvero i CCR?”, “Ci credete in
questi nostri progetti?”, “Come pensate di sensibilizzare i vostri
colleghi sul nostro impegno?”.
Non mancano domande specifiche, che esprimono da un lato la volontà
di comprendere i meccanismi della politica (“Come mantenete i
contatti con i cittadini, dopo le elezioni? Per noi a scuola è semplice.
Ma per voi?”), dall’altro l’interesse per la cosa pubblica:
fra tante, la domanda di Giacomo “Come pensate di agire, in modo da
fare il bene di ogni cittadino, e non del popolo?”.
Soprattutto dai più grandi qualche intervento pungente, che manifesta
il bisogno di risposte chiare e concrete: “E’ diffusa
l’opinione che tutti i politici mentano”. “I giovani si allontanano
dalla politica”. “Bisogna riprendere a fare politica, recuperando
l’etimologia della parola, dal greco polis, stare nella città,
tra i cittadini”. “Noi studenti universitari siamo spesso considerati
solo consumatori di servizi, che pagano le tasse, ma non siamo ascoltati
nelle nostre esigenze profonde”.
I Consiglieri rispondono, in quello che è innanzi tutto uno
scambio di opinioni e visioni personali. Dalla volontà di
mettere a disposizione della comunità le esperienze maturate nella
società civile, all’importanza di comunicare con le persone, attraverso
le nuove tecnologie ma soprattutto attraverso i rapporti diretti, faccia
a faccia. I politici regionali raccontano con entusiasmo i loro esordi e
raccomandano ai giovani di farsi sentire e di non cedere alle sirene
dell’antipolitica.
Non mancano proposte e promesse per migliorare il
coinvolgimento dei giovani nelle politiche regionali e per
ascoltare le loro esigenze. Condiviso, in chiusura, il richiamo a
rafforzare il senso di inclusione e apertura verso gli altri, per
costruire, con il contributo di tutti, giovani e adulti, una società più
“partecipata”.
A cura della
Redazione di Studenti&Cittadini
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