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MA IL CAPOLISTA NON FA POLEMICA- LONARDO: C'È POCA TRASPARENZA
(DIRE) Bologna, 24 feb. - E' polemica a Bologna sulla ripartizione delle preferenze per le regionali tra i circoli Pd.
Il partito ha assegnato le zone "d'influenza" tra i propri candidati e a farne le spese sembra soprattutto il capolista Maurizio Cevenini. A lui sono stati assegnati i quartieri dove in assoluto il centrosinistra e' piu' debole: Saragozza, Porto e Santo Stefano (a cui si aggiungono in provincia Casalecchio e Sasso Marconi).
All'ex vicesindaco Claudio Merighi vanno invece alcune aree "rosse" della citta', come Borgo Panigale, Reno e San Donato. Meglio ancora e' andata ai due esponenti delle minoranze del partito, il franceschiniano Giuseppe Paruolo (Savena, Granarolo e San Lazzaro) e il mariniano Antonio Mumolo (il popoloso Navile). Paola Marani e Gabriella Ercolini si dividono invece le aree di pianura in cui sono molto forti e conosciute dai cittadini (come ex sindaci di, rispettivamente, Persiceto e Castel Maggiore) e le restanti aree di montagna.
Il meccanismo, deciso dai vertici del partito, sembra insomma non favorire l'ex presidente del Consiglio comunale, che in ogni caso decide per il momento di non fare polemica. "Io sono il capolista", si limita e rilevare a chi gli sottopone il problema. (DIRE) Bologna, 24 feb. - Ma la ripartizione fa storcere il naso anche ad altri esponenti del Pd, che lamentano le contraddizioni del meccanismo: ad esempio il fatto che un esponente della mozione Bersani, maggioritaria in citta', sia costretto a fare campagna per un esponente di un'altra mozione. Critica apertamente il sistema l'ex consigliere comunale Emilio Lonardo, gia' esponente dell'esecutivo provinciale.
"Si mette insieme un meccanismo da vecchio partito con una situazione delle mozioni congressuali che e' sotto gli occhi di tutti", rileva Lonardo. "Cosi'- prosegue- si rischia di fare confusione e di continuare a selezionare le classi dirigenti con meccanismi poco chiari e poco trasparenti".
(Bil/ Dire) 19:53 24-02-10
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