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Quando uscirà questo articolo non sarà ancora definita la griglia di partenza dei candidati sindaco a Bologna, attualmente 13-14. Una situazione assurda dovuta ad una legge che permette, con un numero irrisorio di firme, di candidarsi a sindaco ed essere protagonista per un giorno.
Questo impedirà, nella sostanza, un vero confronto tra candidati nei giorni decisivi, in quanto sarebbe ridicolo un confronto a 13. Dobbiamo aggiungere che ogni candidato avrà una o più liste a sostegno composte da 46 candidati alla carica di consigliere. Aggiungiamo che si voterà anche per Europa, Provincia e quartiere (sempre che il referendum elettorale venga “sacrificato” in altra data).
All’ondata antipolitica va quindi aggiunta questa grande confusione.
Le ultime settimane più che di programmi, che in effetti alcuni candidati hanno proposto, sono state riempite dalle sorti future del sindaco Cofferati. Pare vada in Europa e questo ha riaperto il dibattito in parte sopito sulle vere ragioni del suo abbandono. Personalmente sono stato abituato da mio padre (torniamo al rapporto padri-figli) a tener conto delle affermazioni delle persone e devo dare credito a Sergio Cofferati, quando annunciò la volontà di non ricandidarsi per avere più tempo da dedicare al figlio. Ora, se verrà confermata, la candidatura in Europa appare in contraddizione, ma io che amo essere obiettivo so che l’impegno europeo è, nonostante le distanze, molto meno impegnativo del tempo pieno di un sindaco. Cofferati è figura di caratura nazionale e se riuscirà a prendere la valanga di preferenze necessarie per essere eletto potrà portare un contributo al PD. E Bologna? Bologna chiuderà una pagina che il tempo e la storia giudicheranno nella sua dimensione vera, lontano dai riflettori che hanno accompagnato, in positivo o in negativo, l’azione di Cofferati. Ho letto il documento, quartiere per quartiere, di rendiconto dell’attività dell’amministrazione comunale e mi sento di assicurare che è un imponente lavoro, a volte offuscato dalle assenze fisiche del sindaco.
Per concludere, anche se la definizione delle liste è in corso, ho deciso di accogliere la richiesta di candidarmi per il consiglio comunale rinunciando ad una comoda ricandidatura nel mio collegio provinciale di Navile. E’ un ritorno, qualora i bolognesi volessero concedermi la preferenza, a cui tengo molto perché Bologna è la mia Europa.
Maurizio Cevenini
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