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Da almeno dieci anni, salvo piccole puntate marine, passo il mese di agosto a Bologna. Le vacanze sono occasione importante per ricaricarsi fermandosi un po’ a riflettere e per me questo avviene ripercorrendo i luoghi straordinari della mia giovinezza.
Dal cuore della Piazza grande inoltrandomi nelle piccole strade di mercato, a San Procolo che mi ha visto crescere, alle scuole che ancora ci sono. Ecco, Bologna in questi giorni diventa città tranquilla a dimensione umana e pulita, quasi a ricordare quanto potremmo fare tutti noi con poche attenzioni per la città. E poi l’occasione straordinaria per parlare con la gente, quella che spesso citiamo a sproposito nelle nostre dichiarazioni giornalistiche e ti accorgi che le preoccupazioni, i problemi sono diversi da quelli che ci illudiamo di conoscere. Agosto è anche tradizionale momento di rallentamento della competizione politica, i big se ne vanno e, salvo eventi straordinari vedi quest’anno il drammatico incendio di Palazzo Albergati, sono pochi gli spunti per le pagine del giornale. Quest’anno, se vogliamo, la vicenda dei candidati sindaco per la prossima scadenza elettorale ha trovato qualche spazio. Anche se i giochi si definiranno a fine anno, questi mesi servono per posizionamenti e assaggi tattici. Del campo avverso mi occuperò in prossime occasioni, oggi mi concentro in casa mia, parlando di questo fragile Partito Democratico che ricordo alle elezioni di aprile sfiorò il 50% dei voti. Abbiamo atteso, forse troppo, la decisione del sindaco sulla sua ricandidatura, prima della scelta sono arrivati gli inviti a Cofferati del Presidente della Regione, dei sindaci dei principali comuni, dei massimi dirigenti del Partito, Veltroni lo ha fatto tre volte. Oggi, alla vigilia dell’apertura della festa dell’Unità, con atteggiamento a dir poco curioso, alcuni rappresentanti di correnti interne si scandalizzano perché coloro che si espressero a favore di Cofferati lo confermino e ancora più sconcertante che si lamentino per il fatto che alla Festa, luogo tradizionale di rilancio dell’attività politica, si dia eccessivo spazio al Sindaco. Una domanda banale: ammesso che l’amministrazione necessiti di recuperare consensi, lo si fa attaccando il sindaco nel cuore del Parco Nord?
Mi piacerebbe e molto fare il sindaco della città che mi ha visto nascere, dove ho vissuto i momenti più significativi, non solo belli, della mia vita. Ma i miei piedi sono saldamente per terra e allora pur rispettando la scelta di Andrea Forlani, ottimo amministratore del quartiere Santo Stefano e altri che decideranno di sfidare Cofferati alle primarie, quando il sindaco in carica si ripropone con l’appoggio manifestato per quattro anni dal suo partito ripongo i sogni nel cassetto.
Bologna, 23 agosto 2008 maurizio cevenini
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