Con Veltroni
Data: Mercoledì, 04 luglio alle 17:19:45
Argomento: Tribuna


Con il discorso, un po’ lungo ma efficace, al Lingotto Walter Veltroni ha lanciato la sua candidatura alla guida del Partito Democratico.

 L’obiettivo ambizioso è quello di creare fiducia e slancio verso un progetto che ha subito negli ultimi mesi duri colpi, attraverso una Finanziaria coraggiosa e indispensabile ma dura, le divisioni congressuali, il voto amministrativo. Insomma tutta una serie di batoste che, alla vigilia della candidatura di Walter, mettevano in discussione il progetto stesso e una forte difficoltà ad individuare un candidato che non fosse esclusivamente coordinare organizzativo all’ombra di Prodi. La settimana che ha anticipato l’annuncio ha visto dichiarate o sotterranee espressioni di sollievo tra dirigenti Ds e Margherita per la discesa in campo dell’unico personaggio nazionale che potesse raccogliere consensi oltre i confini dei promessi sposi. Purtroppo, è bastata la conferma di disponibilità per aprire il solito balletto di distinguo, di vorrei non vorrei fino al punto di affermare che se qualora non vi fossero altri candidati il partito nascerebbe con un difetto di democrazia. Siamo matti. In un Paese che vede di ora in ora, gli ultimi Capezzone e Storace, l’annuncio della formazione di nuovi partiti, uniti dalla volontà di non modificare la legge elettorale per sopravvivere ad ogni intemperie, il partito che ha l’ambizione di guidare il centro sinistra deve nascere diviso sui candidati? Ha detto benissimo Veltroni nel suo discorso: ben vengano candidature alternative ma basate su sostanziali differenze programmatiche. Non dobbiamo farci confondere dalle sirene dei soliti opinionisti “disinteressati” specialisti del gioco al massacro. Che senso ha cercare persino sul primo segretario, oggettivamente riconosciuto il più adeguato a sostenere anche all’esterno dei due partiti costituenti, una proposta di rilancio distinzioni e polemiche. Io lavorerò perché il percorso da qui al 14 ottobre impegni tutti a motivare un numero enorme di cittadini a votare per Walter Veltroni, non mi presterò a giochi interni per la creazione di sottostrutture, queste sì in odore di vecchia politica. E’ di queste ore l’annuncio di disponibilità, da parte di Salvatore Caronna, a candidarsi alla guida del nuovo partito in Emilia Romagna. Anche su questo voglio essere altrettanto chiaro: chi vuole candidarsi lo faccia e contribuisca ad una grande partecipazione, ma evitando di  rivestire di nuovo chi per qualche tempo è uscito dai partiti e oggi, presentando un gruppo di amici. Vuole rappresentare la freschezza del movimento. Chi ha vissuto la stagione bolognese dal ’99 al 2004 sa perfettamente quale sia stato il duro lavoro di Salvatore Caronna e altri per rilanciare il centro sinistra nel suo complesso. Un po’ di generosità e obiettività nei giudizi potrebbe non guastare.







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