LA BOLOGNA DI LUCIO
Data: Martedì, 06 marzo alle 12:48:28
Argomento: Tribuna


Una mattina Lucio si è svegliato, ha fatto colazione, una riunione con il suo staff e poi è caduto a terra. Un tonfo sordo e non si è più alzato. Quella mattina in molti hanno sperato che non fossero vere le notizie pubblicate sui siti dei principali quotidiani italiani. Ma non è arrivata nessuna smentita: giovedì primo marzo Lucio Dalla è morto.


«Ah sì, è la vita che finisce, ma lui non ci pensò poi tanto, anzi si sentiva felice, e ricominciò il suo canto... ». Queste sono le parole di una delle sue canzoni più belle, Caruso. E sono le prime che mi sono venute in mente quella mattina. Perché da quel tonfo sordo e inaspettato nulla in realtà è rimasto immobile. La sua vita è finita, ma il suo canto è subito ricominciato, risuonando in tutte le case di Bologna. A noi tutti è venuto il magone per quella morte improvvisa e crudele, per la beffarda vicinanza con il suo 69esimo compleanno, che Lucio avrebbe festeggiato il 4 marzo. Forse giocando a carte e bevendo vino.
La sua piazza Grande non era piazza Maggiore. Quella che Lucio cantava era piazza Cavour: lì ci sono le panchine e l’erba, lì ogni 4 marzo festeggiava il compleanno con la mamma. Eppure quel giorno è venuto naturale a tutti andare nel cuore di Bologna, tra San Petronio e Palazzo D’Accursio, per rendergli omaggio. Così per tre giorni consecutivi il crescentone di piazza Maggiore si è riempito di gente, canzoni, lacrime e ricordi. Un omaggio lunghissimo che è continuato allo stadio Dall’Ara.
E’ proprio lì che io ho visto e salutato Lucio l’ultima volta, la domenica prima di quel terribile tonfo. Lui, tifosissimo del Bologna (e della Virtus), era seduto nella fila sotto di me, più in basso rispetto al solito e, come spesso faceva, è uscito prima della fine... Su quella poltroncina davanti a me non lo vedrò mai più. Ma il suo canto non si è mai interrotto, anzi. Se ne è andato lasciandoci la sua musica. Anche le coppie che si sono sposate il sabato dopo la sua scomparsa hanno voluto ascoltare le note che salivano dalla piazza.
Spesso nei suoi indimenticabili testi ha cantato Bologna e, anche per questo, farà sempre parte della storia della nostra città, della nostra cultura e memoria.
Ciao, Lucio.









   Video: 3-3-2012 camera ardente

   Video: 4-3-2012 il funerale









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