Eccomi qua sulla via del ritorno, ancora una volta con il parere contrario dei medici. Ma da quando ero bambino, Ferragosto è piazza Maggiore (vuota o piena non importa), Villa Revedin e quel pranzo che ostinatamente, tra sindaci e commissari, la Caritas e tanti volontari continuano a volere. Non basta lo sforzo di un giorno, figuriamoci se non lo so, ma per uno come me che da qualche mese vive male, questo gesto fa star meglio. E poi la sera la festa di Lame o villa Torchi, là dove ci sono coloro che fanno tanto in cambio di nulla.

Il 10 agosto sono cadute le stelle. Il Cevenino mi ha chiesto: "Che desiderio hai espresso?". Cara la mia testa di legno, l’ultima volta che guardando le stelle ho desiderato qualcosa era lo scorso anno e volevo fare il sindaco, quest’anno non ho chiesto nulla. Non si sa mai.

Caro ciclista contromano... prendi bene la curva! E’ bello d’estate parlare di questo mentre tutto crolla...

Grazie per avermi voluto nel giorno di una scelta importante, grazie per quel voto prezioso e inaspettato che hai voluto comunicarmi. I tuoi parenti venuti da Roma, per l’ultimo saluto, mi hanno commosso ricordandomi come tu mi avevi descritto. Ciao Piero, un ricordo prezioso, il resto è banale.