SEMPLICEMENTE CEV
Data: Mercoledì, 20 aprile alle 10:41:13
Argomento: Tribuna


Sono passati sei mesi da quando mi sono risvegliato bruscamente, interrompendo i miei sogni. In quei giorni sognavo anche ad occhi aperti: io ero candidato a sindaco della mia città, pensate. In pista per le primarie del centrosinistra e pronto a vincerle, se gli elettori me lo avessero concesso. E pronto a fare il primo cittadino di Bologna con orgoglio, passione, determinazione.


Ripensandoci adesso mi sembra un film. Fotogramma per fotogramma ripercorro quelle immagini, da spettatore. Non c’è un maxi-schermo e nemmeno le poltroncine, nessuno a portare i pop-corn o la bibita, ma davanti ai miei occhi è tutto molto nitido. Quante cose sono successe! E non voglio giudicarle: belle o brutte sono accadute, perché si vede che quello era il copione, la sceneggiatura. Sei mesi sono volati via veloci, ma io non ho smesso di sognare. Ho solo cambiato la pellicola da proiettare, per restare in tema.
Adesso sono capolista del Partito Democratico alle comunali del 15 e 16 maggio. Magari girando per la città vi sarete accorti dei miei poster elettorali. C’è la mia faccia, il nome e uno slogan: “Bologna c’è”. Mi sembrava il modo migliore per ribadire, ancora una volta, l’amore che provo per la nostra città. E per farvi capire che dobbiamo lavorare insieme. Bologna c’è se ci siamo tutti: chi sotto le Torri è nato e chi ci è arrivato, per studio o per lavoro; chi sta imparando a stare in piedi e chi per camminare ha bisogno della “zanetta”; gli uomini e le donne che ogni giorno portano i figli al nido o alla materna, vanno a lavorare usando la bici, l’autobus o la macchina, accudiscono un parente anziano, fanno una visita medica e sognano che tutto funzioni ancora meglio. Tutti uniti dall’orgoglio di vivere in questa città e di poterla migliorare. Con questo bellissimo sogno ho deciso, per la prima volta, di dare la possibilità a chi mi vuole votare di scrivere sulla scheda il soprannome con il quale sono più conosciuto: “Cev”.
A te, amico o amica, compagno e compagna di una vita; a te, che sei mesi fa sognavi con me e bruscamente ti sei risvegliato; a te che mi volevi sindaco di Bologna, chiedo quindi di scrivere sulla scheda elettorale semplicemente “CEV”.

Maurizio Cevenini










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