Le primarie senza di me
Data: Martedì, 30 novembre alle 00:33:37
Argomento: Tribuna


E’ passato più di un mese da quando ho rinunciato alla mia corsa per diventare sindaco. Una decisione che ho preso con senso di responsabilità e dolore: la responsabilità di chi sa quanto sia importante ambire a un ruolo unico e insostituibile come quello del primo cittadino e il dolore, immenso, di dire addio al sogno di una vita, deludendo chi credeva nella mia candidatura. Il mio primo pensiero è dunque rivolto ai bolognesi, a chi mi ha sostenuto con passione e fiducia.

 A loro voglio dire che non li ho abbandonati. Per quanto mi sarà possibile, continuerò a fare politica a modo mio: incontrando e ascoltando la gente, stringendo le mani di chi me le porge, perché ora più che mai c’è bisogno di quella connessione emotiva con la città che ha sempre contraddistinto il mio agire. Il mio secondo pensiero è rivolto al mio partito ,in particolare ai militanti ai volontari delle feste dell’Unità. A tutti quelli che mi avevano appoggiato dopo un percorso lungo e difficile, arrivando ad una candidatura unica, la mia, sostenuta dall’intero Partito democratico. E’ per me motivo di sofferenza e rimorso aver messo in difficoltà il PD, che è però uscito dall’impasse della mia rinuncia a testa alta: le primarie di coalizione si faranno e ai due candidati già in gara – Amelia Frascaroli e Benedetto Zacchiroli – si è aggiunto Virginio Merola. In parte mi sono quindi tolto un po’ di quel peso che sentivo sul cuore, perché c’è una nuova candidatura espressione del Pd, che appoggio e sostengo con determinazione. Come ho già avuto modo di dire, i miei elettori, la mia squadra, i miei voti, non sono trasferibili automaticamente, non sono neppure nella mia disponibilità. Credo fermamente che i cittadini bolognesi, quelli non schierati, vadano attivati. Dobbiamo parlare a una platea vasta, mandare messaggi chiari per la nostra città: idee, programmi, azioni di governo per lo sviluppo di Bologna. Per farlo c’è bisogno di seguire quella strada che ho indicato e che si è rivelata vincente: la connessione sentimentale. I bolognesi non hanno abbandonato definitivamente la politica, non la odiano; il nostro impegno deve essere quello di riconquistarli, di giorno in giorno, ascoltando le loro richieste e i loro problemi, con il sorriso sulle labbra. E lavorando con un obiettivo principale: un’ampia partecipazione alle primarie. Dobbiamo rivolgerci a tutti i cittadini e le cittadine chiedendo una mano: venite a votare, pesateci e dateci la possibilità di governare questa stupenda città che ci sta tanto a cuore. 







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