Arriva in Assemblea la delegazione bolognese di Partecipa.rete
Data: Sabato, 29 maggio alle 08:34:36
Argomento: News


(28/05/2010)

Il viaggio di Partecipa.rete a Bologna ha permesso lo scambio e l’incontro tra ragazzi di età diverse: 8-13 anni per i CCR (Consulta di Imola, CCR di Casalecchio, Anzola, Zola, Calderara, Pieve di Cento, Dozza, Castel Guelfo, Mordano, San Lazzaro, Malalbergo e Consiglio di Quartiere San Vitale), 14-18 anni per la Consulta provinciale, fino ai 19-30 anni, grazie alla partecipazione dell’ Associazione di universitari “l’Altra Babele”.



I progetti che oggi i ragazzi di Bologna raccontano in Aula prendono spunto da idee che nascono in piccolo, ma che piccole non sono. Questo il punto di partenza per tutti: ciascuno di noi, qualunque sia il suo ruolo, ha una responsabilità verso gli altri.

Il tema identificato dai giovani, che li accomuna e li tiene insieme, è quindi quello della partecipazione, nelle sue molteplici e variegate forme. Partecipa.rete è in effetti proprio questo, una vera occasione di scambio di esperienze e di crescita.

Apre la giornata il video-diario dell’intera esperienza, realizzato dai   ragazzi dell'Associazione studentesca "l'Altra Babele” (rigorosamente a-politica, come tengono a precisare), attiva nel capoluogo emiliano nella promozione di iniziative sociali e culturali che mirano a valorizzare e coinvolgere gli studenti che frequentano l’Ateneo bolognese, apre la giornata.

In un mosaico di colori, musica e di voci, parlano i ragazzi dei CCR, gli esponenti della Consulta provinciale degli studenti, ma anche amministratori locali e semplici cittadini, intervistati proprio dai ragazzi sui temi della partecipazione. “Dopo tutto ci siamo anche divertiti” ricordano nel video.

Le parole chiave che i giovani hanno messo al centro dei loro lavori e che ricordano alla platea di politici sono parole importanti: partecipare, proporre, confrontarsi, tutelare l’ambiente, esprimere la solidarietà .

Proprio dal video, attraverso le parole della Presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti viene un suggerimento, che è anche un caloroso invito alla cittadinanza attiva: “Abbiate voglia di andare a toccare con mano, rendetevi conto che il mondo è molto più grande del vostro territorio”.

Le presentazioni dei ragazzi, che raccontano i loro progetti per migliorare la vita della comunità cui appartengono sono alternate a vivaci botta e risposta con i Consiglieri: seduti ai banchi della Giunta, rispondono alle tante sollecitazioni Galeazzo Bignami, Maurizio Cevenini, Andrea Defranceschi, Franco Grillini, Sandro Mandini, Marco Monari, Antonio Mumolo, Gian Guido Naldi e Silvia Noè.

Le domande spaziano dalle mille curiosità tipiche dei più piccoli “Cosa vi ha spinto ad entrare in politica?”, “Eravate interessati alla politica anche da ragazzi”,   “Come è la giornata-tipo di un Consigliere?” alle sollecitazioni sul mondo della partecipazione giovanile, che suonano anche come una precisa richiesta di attenzione: “Vi interessano davvero i CCR?”, “Ci credete in questi nostri progetti?”, “Come pensate di sensibilizzare i vostri colleghi sul nostro impegno?”.

Non mancano domande specifiche, che esprimono da un lato la volontà di comprendere i meccanismi della politica (“Come mantenete i contatti con i cittadini, dopo le elezioni? Per noi a scuola è semplice. Ma per voi?”), dall’altro l’interesse per la cosa pubblica: fra tante, la domanda di Giacomo “Come pensate di agire, in modo da fare il bene di ogni cittadino, e non del popolo?”.

Soprattutto dai più grandi qualche intervento pungente, che manifesta il bisogno di risposte chiare e concrete: “E’ diffusa l’opinione che tutti i politici mentano”. “I giovani si allontanano dalla politica”. “Bisogna riprendere a fare politica, recuperando l’etimologia della parola, dal greco polis, stare nella città, tra i cittadini”. “Noi studenti universitari siamo spesso considerati solo consumatori di servizi, che pagano le tasse, ma non siamo ascoltati nelle nostre esigenze profonde”.

I Consiglieri rispondono, in quello che è innanzi tutto uno scambio di opinioni e visioni personali. Dalla volontà di mettere a disposizione della comunità le esperienze maturate nella società civile, all’importanza di comunicare con le persone, attraverso le nuove tecnologie ma soprattutto attraverso i rapporti diretti, faccia a faccia. I politici regionali raccontano con entusiasmo i loro esordi e raccomandano ai giovani di farsi sentire e di non cedere alle sirene dell’antipolitica.

Non mancano proposte e promesse per migliorare il coinvolgimento dei giovani nelle politiche regionali e per ascoltare le loro esigenze. Condiviso, in chiusura, il richiamo a rafforzare il senso di inclusione e apertura verso gli altri, per costruire, con il contributo di tutti, giovani e adulti, una società più “partecipata”.


A cura della
Redazione di Studenti&Cittadini







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