FOCUS DEMOCRATICO - numero 5
Data: Mercoledì, 10 dicembre alle 20:18:59
Argomento: News


Carlo Galli ha raccolto dai presidenti dei Forum del PD tre domande per i candidati alle Primarie. Ecco come ha risposto Maurizio Cevenini...

Quali sono le sue idee sulle mobilità e sulla quantità urbana (politiche abitative, sostenibilità, qualità della vita) nella nostra città?

Siamo la città con il più basso tasso di pioggia in testa pro-capite. Decine di km di portici sono un esempio di mobilità speciale, ne serve di altrettanto speciale. Mobilità diverse per divertirsi, lavorare o semplicemente passeggiare. Primo, i servizi che non si raggiungono facilmente a piedi o in bici sono già compromessi nella loro efficienza. Secondo, un trasporto metropolitano vasto, duttile e rapido, realizzato nel tempo in cui mediamente uno decide di cambiare o meno auto. Terzo, liberare dalla congestione è liberare la mente. Meno tempo per spostarsi vuol dire più tempo libero. La mobilità urbana è rivoluzionaria quando diventa qualità urbana: la città va ricongiunta a se stessa non separata da se stessa. Poi: ammodernare e diffondere nuovi impianti sportivi. Fare sport è il modo più bello per cementare le amicizie e la coesione sociale. Infine la casa: edilizia pubblica di qualità. Tempi certi di consegna alle famiglie. Non un giorno vuoto di lavoro e prezzi equi.

A fronte di un cambiamento della struttura sociale e delle trasformazioni socio economiche e culturali nella nostra città si pone secondo lei un problema specifico di sicurezza? Se sì, quali interventi sono indispensabili per ridurre l’insicurezza e per rilanciare la coesione e i legami sociali?

Quello che ho detto sopra significa che non si fa il sindaco con in testa il proprio mandato politico di 5 anni, ma con in testa il proprio mandato terreno.
Io voglio lavorare per avere insieme risultati certi, sia a breve che a lungo termine.
Poi la sicurezza: dove c’è buio e deserto c’è inquietudine e disagio. La sicurezza è primo di tutto luce, vitalità, partecipazione di tutti al luogo comune dove si vive. Insicurezza è un anziano solo in un condominio di anonimi. Insicurezza è poco tempo per gli altri e poco tempo per se stessi, è quella sindrome che vede in un povero un nemico, in un immigrato una minaccia. Una volta il povero era Cristo, oggi è un demonio? Io voglio assolutamente risolvere l’insicurezza lavorando affinché si smetta con le “guerre fratricide” tra cittadini, con l’astio e l’insofferenza. In una parola: essere un sindaco nemico giurato della solitudine.


Come pensa di affrontare il tema della partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni comunali? Come pensa di ascoltare e di coinvolgere concretamente i cittadini di Bologna nelle decisioni che assumerà sui temi centrali di sviluppo della città?

Non credo di aver sposato per piacere e passione migliaia di coppie per poi non avere un’idea sulla partecipazione. La metterò così: la partecipazione è tifo sportivo, unione di due persone, balotta tra amici, donne che fanno lo shopping, generazioni diverse che si parlano, idee di una classe di studenti e del loro prof, etc, etc.
La partecipazione è prima di tutto liberatoria, è soddisfazione, gran divertimento, e questo molto prima di essere un obbligo, un dovere, un diritto. Quindi, quando i cittadini scelgono uno di loro, sentono che può essere un buon sindaco, e un giorno costui non mantiene il feeling, allora è giusto che i cittadini vogliano vedere le carte e rimboccarsi le maniche. Viceversa la partecipazione non è un favore che viene fatto, è come un giornale ogni giorno in edicola dove si legge cosa i cittadini pensano della loro vita in città, è un direttore ed una redazione che risponde puntualmente. Niente roba difficile da capire: linguaggio semplice e chiaro.







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