La strada impervia del partito democratico
Data: Giovedì, 03 luglio alle 17:51:17
Argomento: Tribuna


Siamo alle solite, Berlusconi al Governo (per la quarta volta) e nonostante gli annunci non ci troviamo ad attraversare una nuova stagione politica. Le questioni della giustizia e delle intercettazioni telefoniche hanno preso il sopravvento nel dibattito politico seppur nella consapevolezza generalizzata che agli italiani interessino il giusto.

I provvedimenti economici, a mio avviso deboli ed incerti per affrontare la spaventosa crisi energetica e la speculazione sui mercati, ogni tanto emergono dalle dichiarazioni dei ministri veri o in ombra, ma vengono immediatamente travolti dalle ultime sfuriate di Berlusconi o dagli attacchi feroci di Di Pietro. Credo che tutto questo faccia parte di un piano, più o meno vissuto consapevolmente dai protagonisti, per distogliere l’attenzione dalla sostanza dei problemi e lasciare avanzare quella strisciante ondata di antipolitica che paradossalmente premia elettoralmente i protagonisti della rissa continua. E allora fa gioco che il partito democratico, nato pochi mesi fa come la vera novità del panorama politico, sia attaccato da avversari e da alleati con un  pizzico di lotta intestina che non guasta. Insomma penso francamente che le grida confuse ed indistinte contro le raccomandazioni alle veline, i salva processi e via cantando rafforzino solo il Cavaliere. Tra un anno esatto, nei primi mesi di luglio, ci troveremo ad analizzare l’esito di un voto straordinariamente importante. Si svolgeranno infatti amministrative ed europee e se le prime disegneranno il volto, cambiandolo, di molte amministrazioni locali le seconde serviranno per disegnare in modo rigorosamente proporzionale il peso dei singoli partiti. La malizia mi porta a dire che tutti i voti di protesta, Di Pietro, Grillo, Sinistra radicale, ecc verranno sommati all’esito del voto del PDL-Lega per dimostrare che il Partito democratico ha fallito, che tradotto significa: non esiste una alternativa di governo credibile a Berlusconi. Tanto per non farsi mancare nulla verrà addebito al PD l’insuccesso, già scritto, in diverse amministrazioni per non aver fatto le ammucchiate anti Berlusconi. Ci sono due possibilità per uscire dall’angolo. La prima, che non desidero perché amo il mio Paese, è che l’incapacità dell’attuale governo combinata ad una crisi economica peggiore dell’attuale, sia tale da creare un sussulto che porti ad elezioni anticipate; la seconda, certamente più seria e difficile, ricercare il dialogo sulle riforme partendo dalle prime cariche istituzionali del Parlamento e continuare un lavoro serio di proposta nelle Camere e in mezzo ai cittadini, cercando di farci capire.

Bologna 3 luglio 2008                               Maurizio Cevenini







Questo Articolo proviene da Maurizio Cevenini
http://www.mauriziocevenini.it

L'URL di questo articolo è:
http://www.mauriziocevenini.it/modules.php?name=News&file=article&sid=151