che bei programmi...
Data: Venerdì, 14 marzo alle 22:25:37
Argomento: Tribuna


E’ finita; la stressante attesa per le liste elettorali è terminata tra sorrisi e pianti come avviene per i concorsi di bellezza. In tanti partono pieni di speranze, certi che gli ultimi colloqui li abbiamo posti al sicuro da sorprese e poi l’ultima ora sancisce il verdetto inappellabile.

La beffa più grande è per coloro che, non preparati alla scelta “di servizio” si ritrovano nelle retrovie delle liste in posizione di assoluta ineleggibilità. Si trovano sulle pagine dei giornali e ricevono messaggi da parenti e amici che si congratulano e chiedono come potersi mettere a disposizione del candidato. La più brutta legge elettorale della terra impedisce la ben che minima sorpresa perché nessuno può dare le preferenze e far diventare principe il rospo di turno. Gli unici che hanno qualche speranza sono coloro, di cui ho parlato anche la scorsa settimana, posti nella fascia grigia, tra i sicuri eletti e i sicuri esclusi; legati alla lotteria del premio di maggioranza o alle opzioni dei capi che, presenti in tante circoscrizioni, alla fine dovranno optare per una decretando il recupero di qualche candidato. Emblematicamente, per chiudere la vicenda delle liste, riprendo la storia dei tre campioni dell’eternità politica. Mastella, Pannella, De Mita, insieme cento anni di presenza in Parlamento, non volevano mollare.  Dei tre ce l’ha fatta solo De Mita che, con un banale salto carpiato, poche ore dopo l’esclusione dalle liste del PD è saltato sulla carovana democristiana di Casini e Pezzotta. Pannella, non soddisfatto della presenza di altri radicali, si è inventato l’ennesimo sciopero della sete contro la mancanza di gratitudine. Chi ha perso tutto, almeno per ora, è stato Mastella che fuori da tutto ha chiuso il Partito. A fare da contro altare a queste miserie della politica occorre dire che nelle liste, in tutte le liste c’è stato un buon rinnovamento con innesti di donne e giovani. Che dire agli elettori? Scegliete sulla base dei programmi anche se capisco che non è facile perché molti elementi sono simili e soprattutto i messaggi sono accattivanti ma poco credibili. Quello che posso dire, ovviamente tirando l’acqua al mio mulino, è che se vincerà il Partito democratico la parte che riuscirà a realizzare del programma non avrà bisogno di faticose trattative con alleati disomogenei. Dei dodici ministri dieci saranno PD, o di area, più Bonino e Di Pietro, dando a  Veltroni quel vantaggio che Prodi non ha avuto, tirato da destra e da sinistra, e senza numeri in Senato. I sondaggi dicono che Berlusconi è ancora in vantaggio, questo mese serve per recuperare sugli indecisi e su coloro che a sinistra comprendono che con il premio di maggioranza è un’esigenza esprimere il cosiddetto voto utile per dare un governo al Paese.

 

 

Bologna 13 marzo 2008                                         Maurizio Cevenini





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