Il posto sicuro
Data: Mercoledì, 05 marzo alle 16:21:08
Argomento: Tribuna


Terminato il servizio militare sulle colline di Trieste, mio padre mi informò che presso la Casa di Cura Villalba cercavano un centralinista; avevo altre ambizioni e soprattutto la smania per la politica ma mio padre mi disse: “è un posto sicuro”.

Era vero, visto che ci lavoro tuttora, ma è passato tanto tempo da allora e i ragazzi di oggi sanno quanto sia precario il lavoro oggi ed è impensabile, salvo rare eccezioni,  svolgere il percorso lavorativo presso un unico luogo. Riflettevo su questo, mentre l’altro giorno mi montava la rabbia per alcune agenzie di stampa che riportavano l’ennesimo stucchevole comunicato di Marco Pannella  “Quello che è accaduto in questa occasione ai radicali, secondo Pannella ''accade a milioni e milioni di italiani perché l’Italia è un Paese in cui la legalità viene negata, che non e' democratico, e non ci dobbiamo sorprendere quindi se  si viene meno alla parola data “. Cosa è successo di così drammatico? Il partito democratico, come tutti sanno, ha sottoscritto un patto elettorale con i radicali per portare inserire nelle liste nove esponenti di quel partito e questo è avvenuto regolarmente; pare che un paio di questi, vista la collocazione in lista, entreranno in Parlamento solo in caso di vittoria del PD. Dov’è lo scandalo? Il Partito radicale se si fosse presentato da solo non avrebbe sicuramente superato la soglia del 4% e la dimostrazione è stata la richiesta di apparentamento prima e di ospitalità in lista dopo, mi pare quindi pretestuosa e sgradevole la protesta. A me sarebbe piaciuto molto andare in Parlamento, soprattutto senza fare alcuna fatica, ma purtroppo i posti sono pochi e senza la possibilità di scelta da parte del cittadino, primarie o preferenze, i partiti cercano di tenere conto di tanti fattori: competenze, equilibrio donne-uomini, numero di mandati, ecc. Poi, la cosa probabilmente più importante, cercare singoli o organizzazioni che portino un valore aggiunto di consensi e siano disponibili a cercarli in campagna elettorale. Facendo sempre il caso personale sarei ipocrita se dicessi di gradire un posto in fondo alla lista ma se il mio partito mi avesse proposto la candidatura sarei stato onorato se mi avesse collocato in quella fascia “pericolosa” degli eletti solo in caso di vittoria legato quindi al premio di maggioranza. Mi sarei allacciato le scarpe e avrei fatto una campagna diffusa per ottenere consensi personali anche in campo avverso e sono sicuro che avrei aggiunto, non sottratto, consensi al PD. Qualcuno mi deve spiegare a cosa servono singoli o partiti che non si sentono di combattere per ottenere consensi. I radicali, ammesso che siano utili in lista, lo sono se tutti sono motivati a far vincere il Partito che li ospita e questo avviene quando il posto non è sicuro ma legato alla vittoria. Mi giunge ora notizia che Pannella è in sciopero della sete…





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