Maurizio Cevenini - Bologna d'agosto
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  Tribuna: Bologna d'agosto
Postato il Venerdì, 03 agosto alle 18:31:19 di
 
 
  Tribuna Ieri ancora una volta abbiamo ricordato la strage della stazione. L’episodio che più di ogni altro ha segnato la mia fortunata generazione che non ha vissuto le guerre. Quella fu, per tanti di noi che accorsero impacciati e inutili nelle prime ore, la prima vera immane tragedia vista da vicino.

Da allora, per 27 anni sempre uguale ed intensa, la cerimonia ha visto caparbiamente sfilare ed al contempo invecchiare generazioni di parenti, di amici, di bolognesi al fianco delle Istituzioni. Da un paio d’anni sta crescendo un movimento, sempre più aggressivo, per la revisione del processo che ha condannato Mambro e Fioravanti. Altre piste, altri ipotetici protagonisti si affacciano sulle cronache dei giornali supportati da illustri pareri che creano comprensibile smarrimento tra i sopravvissuti e i parenti.

La preoccupazione maggiore è per la parte più indifesa della popolazione, quei giovani nati dopo la strage e che ne hanno sentito parlare attraverso gli insegnanti o marginalmente nei colloqui familiari. L’Associazione delle vittime che ha avuto come instancabili animatori prima Torquato Secci e negli ultimi anni Paolo Bolognesi ha cercato con l’aiuto delle Istituzioni di raccogliere dati e trasmetterli attraverso tanti incontri nelle scuole.

Oggi il rischio vero è che la confusione prodotta dalle nuove frammentarie ipotesi metta in crisi tutto un impianto giudiziario e di conseguenza indebolisca l’azione preziosa della conservazione di una memoria condivisa.

Personalmente credo che almeno sugli esecutori materiali della strage sia stata scritta la verità definitiva mentre occorre ancora scavare tanto, soprattutto attraverso il superamento sempre evocato e mai risolto del segreto di Stato, sui mandanti e più complessivamente sulle trame di quegli anni.

Intanto Bologna si spopola per le vacanze e per chi resta in città in agosto la possibilità di godersela con i suoi ritrovati silenzi e i suoi misteri. Misteri celati in secoli di storia ma anche più recenti e basta camminare in un percorso della memoria dalla stazione a via Valdonica, ricordando non solo la stazione e le sue vittime ma Primo Zecchi, i carabinieri del Pilastro, Marco Biagi. Vittime diverse di trame oscure contro Bologna e chi, come me, si ostina a considerarla diversa e unica. 

 

 

Bologna, 3 agosto 2007             maurizio cevenini
 
 
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