Bella e convincente relazione del segretario uscente Andrea De Maria, mentre sul palco alla presidenza spicca la presenza di Silvia Bartolini al fianco del sindaco Cofferati. Flash dei fotografi che immortalano il superamento definitivo del terribile (solo per la sinistra naturalmente, perché non c’è nulla di terribile nell’alternanza di governo) strappo del ’99. Una immagine bella che ho accolto con piacere rigettando, anche sul piano personale, tutto il rammarico covato per anni per quella sconfitta che per me fu doppia e beffarda: le primarie prima l’esito elettorale poi. E vero, come scrissero tanti giornali snobbando quel primo esempio nazionale di primarie per il candidato sindaco, che il risultato era già scritto essendosi schierati con ampie dichiarazioni tutti i dirigenti Ds al fianco di Silvia, ma nelle ore che seguirono il risultato tanti pensieri e tante orecchie fischiarono in quel giugno caldissimo.

Ma torniamo all’attualità, che è ciò che conta. Mentre il dibattito al congresso scorre regolare, senza imprevisti salvo il commiato, in ogni caso annunciato, di alcuni compagni, giunge la “bomba” del documento Bologna formidabile, vera e propria reprimenda all’azione dell’amministrazione da parte di un gruppo di ex amministratori capitanati dalla stessa Bartolini.

Se ciò fosse avvenuto nell’ambito del dibattito congressuale e non in sedi parallele e non avesse avuto l’immagine iniziale che descrivevo, l’impatto non sarebbe stato dirompente come si legge su tutti i giornali, anche nazionali.

Ammesso che quanto riportato nel documento, a mio parere contraddittorio in diverse parti, fosse vero e rappresentasse il sentire di tanti oltre i firmatari, qual’ è il risultato politico? Io ho la grande fortuna, o sfortuna, di frequentare molti luoghi lontani dalla politica attiva e ciò che traggo è grande sconcerto per una iniziativa che da tanti viene considerata la strada per una candidatura alternativa a Cofferati o, in subordine, la presentazione di una lista civica, Bologna formidabile?. Non mi stupisco che anche il segretario nazionale dei Ds sia intervenuto per marcare nettamente il campo. Forse è riduttivo, ma o si sta da una parte o dall’altra e questo non significa soffocare la discussione. Io l’ho imparato quando ebbi, nel mio piccolo, l’occasione di lanciare una mia lista nel momento di profondo smarrimento negli anni di duro lavoro successivi al ’99. L’amministrazione va critica, spronata ma anche accompagnata e sostenuta. L’opposizione la fanno gli altri, oppure tutti per la propria strada aprendo la strada agli avversari. Per dare un senso ai pensieri in disordine che esprimo, concludo ricordando che se ognuno va per la sua strada, una dieci cento liste civiche, non sognatevi di usare “Forza Bologna” l’ho già registrata io.