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(ANSA) - BOLOGNA, 11 APR - Con una cerimonia la sala riunioni
delle commissioni consiliari della Provincia di Bologna e' stata
intitolata ''A Marco Biagi e Massimo D'Antona vittime delle
Brigate Rosse''.
Una intitolazione per la quale nelle scorse settimane c'erano
state polemiche dopo l'iniziale opposizione del Prc, poi
giudicata ''un errore'' dalla segretaria del partito.
La targa, scoperta dalla presidente Beatrice Draghetti e dal presidente del Consiglio Maurizio Cevenini alla presenza dei consiglieri e degli assessori, e' stata poi voluta con voto unanime del Consiglio provinciale. Cevenini, aprendo la cerimonia, ha ricordato che questa iniziativa e' stata volutamente organizzata lontano dalle altre che hanno caratterizzato il 5/o anniversario dell'omicidio di Marco Biagi. ''Oggi - ha spiegato - intitoliamo una delle sale piu' importanti della Provincia, quella dove si svolgono le riunioni delle commissioni consiliari, a Marco Biagi e Massimo D'Antona vittime delle Brigate Rosse. Lo abbiamo voluto fare con una iniziativa interna, rivolta a chi operera' in questo locale. Le signore Marina Biagi e Olga D'Antona hanno condiviso l'iniziativa e questa modalita' d'inaugurazione e nei prossimi giorni avranno occasione di visitare questo luogo dedicato ai loro mariti. L'ambizione e' che sia sempre piu' luogo di confronto, di scelte nel rispetto reciproco delle posizioni. Per questo ringrazio i gruppi consiliari e la Giunta per la scelta che abbiamo compiuto con il contributo di tutti''. Draghetti ha sottolineato che ''quando si scopre una targa vengono messe in risalto due dimensioni importanti. Da un lato si fa tornare alla memoria la tragedia, il dolore e l'esigenza di giustizia. Dall'altro si vuole affermare l'impegno di chi compie questo gesto celebrativo. Come Provincia, in particolare, abbiamo diverse responsabilita' e competenze in materia di lavoro. Per onorare questi due cittadini barbaramente assassinati dalle Brigate Rosse dobbiamo svolgere questo ruolo con rinnovato impegno cercando di coniugare la necessita' di innovazione del mondo del lavoro con le esigenze di vita delle persone, in particolare di quelle piu' giovani, partendo sempre dal concetto contenuto nella Costituzione del lavoro come diritto fondamentale''. (ANSA).
COM-CST/GUG 11-APR-07 16:42 NNNN
(ER) BIAGI. PROVINCIA BOLOGNA INTITOLA SALA E ARCHIVIA POLEMICHE LE DUE VEDOVE VISITERANNO IL LOCALE, MA "IN UN ALTRO MOMENTO"
(DIRE) Bologna, 11 apr. - Non c'erano tutti, ma tutti quelli che dovevano esserci non sono mancati. Insieme hanno applaudito il momento in cui e' stata scoperta la targa, ammantata nel tricolore. L'inaugurazione della sala Biagi-D'Antona, al quarto piano dove si riuniscono le commissioni consiliari, nella sede della Provincia di Bologna, oggi non ha visto sorprese. Alla cerimonia non mancava Sergio Spina, capogruppo di Rifondazione comunista, che con il suo primo "no" all'ordine del giorno sull'intitolazione aveva scatenato le polemiche di ormai due mesi fa. A quei fatti si richiama una piccola parte del discorso di Maurizio Cevenini, presidente del Consiglio di Palazzo Malvezzi: "Con questa cerimonia togliamo ogni dubbio sul merito dell'intitolazione. Ringrazio tutti i gruppi consiliari, che hanno dato vita a una discussione importante" e che sono arrivati alla votazione unitaria del nuovo Odg (approvato il 20 febbraio scorso), nel quale si chiarisce la dicitura impressa sulla targa: "A Marco Biagi e Massimo D'Antona, vittime delle Brigate Rosse". C'e' soddisfazione da parte dei consiglieri provinciali. Soprattutto perche', viste le premesse, qualcuno confessa che "non sembrava possibile arrivare a fare questa cosa". Raggiante il centrodestra, contento Giovanni Venturi del Pdci (che si era astenuto in occasione del primo Odg); tira un sospiro di sollievo il Ds Sergio Caserta, promotore insieme a Luca Finotti (Fi) dell'intitolazione della sala: "Ce l'abbiamo fatta".(SEGUE) (DIRE) Bologna, 11 apr. - Oltre le polemiche va invece Beatrice Draghetti, presidente della Provincia, che guarda al significato piu' generale dell'intitolazione. "Scoprire una lapide fa tornare alla memoria quanto e' successo, il dolore e il desiderio di giustizia- spiega prima di scoprire la targa- ma indica anche l'impegno e la responsabilita' di chi fa questo gesto". Con la sala Biagi-D'Antona, prosegue Draghetti, la Provincia decide "di non rimanere confinati al profilo" dei due giuslavoristi, ma "di lasciarsi interpellare, accettare di rimanere in gioco per quanto riguarda le sfide del lavoro" che sono stati il nocciolo dell'opera di Biagi e D'Antona, in particolare "l'innovazione coniugata con le esigenze delle persone". Le due vedove, Marina Biagi e Olga D'Antona, "hanno condiviso sia l'iniziativa sia le modalita' di inaugurazione- spiega Cevenini al termine della cerimonia- e verranno a visitare la sala in un altro momento". Per l'intitolazione, "abbiamo scelto una data comunque vicina a entrambi gli anniversari- sottolinea ancora il presidente del Consiglio- non ci interessava sovrapporci alle varie iniziative organizzate per l'anniversario di Marco Biagi". Oltre alla targa, la sala reca una seconda intitolazione: sulla porta a vetri, in alto, la scritta "sala Biagi-D'Antona" e' visibile per chi arriva dal corridoio di fronte. "Erano uomini diversi- e' il ricordo di Cevenini- ma accomunati fra loro" sia in quanto servitori dello Stato sia perche' "vittime dello stesso progetto terroristico: oggi togliamo ogni dubbio sia sul merito dell'intitolazione sia sulle differenze" tra i due giuslavoristi.
(San/ Dire) 13:01 11-04-07
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