E così, per chiedere al centrodestra di fare un passo indietro e di assumersi la responsabilità per una situazione che sta ormai non più lentamente franando, quel popolo si è riunito sventolando bandiere tricolori e brandendo la Costituzione, un punto di riferimento imprescindibile. Perché questo è l’orgoglio democratico, quello che dobbiamo rivendicare, ricordare.
Sabato in piazza San Giovanni, si è respirata aria di cambiamento. "Abbiamo il compito di dimostrare che siamo pronti a governare. Abbiamo il compito di dimostrare che le secche del berlusconismo si possono superare solo con la politica" ha detto ancora Bersani. Non nascondiamoci dietro ad un dito: questo compito non sarà facile. Perché anche se c’è chi afferma che la crisi in Italia non si sente, siamo in uno dei periodi peggiori che il nostro Paese abbia mai attraversato dal dopoguerra ad oggi. Ed è proprio adesso che occorre riaffermare con forza il ruolo del Pd. Di fronte ad un Berlusconi sempre più in bilico (mentre vi scrivo il governo c’è ancora, ma le cose potrebbero cambiare in fretta), noi dobbiamo stare uniti.
In politica si discute, praticamente dal giorno alla sera, e possono esserci diverse posizioni, idee e proposte contrastanti. Ma il nostro popolo, quello che abbiamo visto sfilare a Roma, ci chiede di trovare una sintesi, un percorso comune per poi correre insieme. La strada indicata da Bersani è chiarissima: un patto di governo per una legislatura di ricostruzione, per sostenere la riscossa del paese, per sconfiggere il rischio che viene dalla peggiore destra d'Europa.
Avanti tutta, allora. Ma che nessuno rimanga indietro o corra in avanti: questa strada va percorsa insieme, uniti.