Maurizio Cevenini - E' crisi di Governo
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  Tribuna: E' crisi di Governo
Postato il Mercoledì, 21 febbraio alle 19:43:48 di
 
 
  Tribuna Maggioranza 160 voti, favorevoli 158… era oramai pronto questo articolo e sono stato costretto a virare dopo aver sentito la voce inesorabile del cronista che ha scandito l’esito del voto del senato. Non sono in grado, mentre scrivo, di sapere gli sviluppi successivi alla constatazione che la maggioranza non ha il sostegno del Senato sulla politica estera, ma a caldo mi sento di dire che siamo in piena crisi di governo.

Massimo D’Alema lo aveva quasi annunciato… ed è avvenuto. E’ un po’ il destino del Presidente dei Ds essere protagonista di momenti storici suo malgrado negativi ed è paradossale che questo episodio prevalga sull’ottimo lavoro svolto a livello internazionale dal Ministro degli Esteri. Poco importa che uno fosse malato, l’altro si fosse dimesso, un altro non conoscesse il regolamento del senato (astensione equivale a voto contrario): i numeri non ci sono. Appare in questo momento in tutta la sua drammaticità l’inutile dibattito giornalistico sui DICO. “Inizieremo la discussione dal Senato…” dovevano bastare queste parole per capire il significato del non luogo a procedere legato al procedimento. Resta l’amarezza che ciò accada proprio nel giorno in cui il Presidente Napolitano è in visita nella nostra città, ed è stato doveroso annullare la seconda parte della visita per correre al capezzale del moribondo… parlo del Governo.

E dal punto di vista personale anche all’indomani del voto unanime che ha accomunato tutto il consiglio provinciale nel voto sull’intitolazione di una sala a Marco Biagi e a Massimo D’Antona vittime delle Brigate Rosse, sanando, in parte, una ferita che involontariamente avevamo arrecato ai familiari con la gazzarra delle settimane scorse.

E’ per questi motivi che non riesco a trattenere la rabbia per l’irresponsabile comportamento di tanti all’interno dell’Unione (mai termine fu più incongruente), che, prescindendo dal voto in senato, avevano lanciato minacce e proclami. In particolare sulla politica estera tutti, quando hanno sottoscritto la candidatura blindata da una legge elettorale orrenda, sapevano i contenuti degli impegni internazionali dell’Italia a partire dall’Afghanistan per arrivare a Vicenza. Ma ancora una volta il piccolo interesse di bottega, lo scatto imperioso del +0.1, ha guidato le azioni di tanti che oggi dovrebbero vergognarsi.

In queste ore qualcuno è probabile ci metta l’ennesima pezza sinceramente in questo momento mi pare totalmente irrilevante.

Bologna, 21 febbraio 2007                            Maurizio Cevenini

 
 
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