Maurizio Cevenini - ..... A TE
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  Tribuna: ..... A TE
Postato il Giovedì, 11 dicembre alle 15:42:12 di
 
 
  Tribuna

Sono Maurizio Cevenini, nato a Bologna e candidato sindaco alle primarie del Partito Democratico del 13 e 14 Dicembre. Scrivo a te e ad altri cittadini queste 7 brevi considerazioni. Non è tutta farina del mio sacco, sono cose che mi sono state dette da molte persone incontrate nei posti più disparati di Bologna, persone per fortuna assai diverse tra loro. Sono idee raccolte da un vagante, mescolate, ragionate e infine ridotte a poche parole che stiano in una pagina. Qui c'è una parte importante di me e c'è tanto di altri. Le chiamo "idee sulla vita in città".



La prima idea è che la buona amministrazione da sola non basta, se non si lavora affinché ci siano buoni rapporti tra le persone. Un sindaco non deve fare il gendarme e nemmeno il paciere, deve essere capace di dire dove stiamo andando tutti insieme e fare in modo che nessuno si perda. Un sindaco nella Bologna del 2009 non è la controparte ma la parte che serve quando il sentimento di appartenenza scricchiola.

La seconda idea è che non è necessario essere ecologisti per capire che non si vive di sola aria, ma l'aria che si respira è anche la misura del rango che una città si merita. Una città che fa tanto per i suoi bambini deve avere un'aria all'altezza di questo primato. Altrimenti l'aria è anche quella dei tempi. Non accorgersi dell'aria che tira vuol dire uscire poco all'aperto. Io in strada mi ci sono sempre trovato bene, e questo è un bell'allenamento per sentire il polso della gente.

La terza idea è che non ci sono gli intelligenti che vanno in bici e gli stupidi che vanno in auto. Se il problema fosse così semplice da risolvere saremmo tutti dei geni che vanno a piedi. Io desidero Bologna con una mobilità europea, ma anche Bologna dove si sentono le scarpe dei molti che camminano. Dunque, quello che eredito non lo butto di certo, lo metto insieme a quello che inventiamo di nuovo.

La quarta idea è che tutti sanno che vivono in un mondo globale, tutti sanno che i problemi di ogni giorno sono sotto il portone di casa, e alla fne chi non si trova bene a Bologna se ne va altrove. Ecco, io voglio fare di tutto perchè per tutti vi siano buone ragioni per rimanere. Molte menti hanno lasciato la città. Questo è un problema di opportunità non date e un problema competitivo tra la nostra e le altre città. Il capitale umano è l'unico vero patrimonio di una città, un'energia formidabile e delicata senza la quale non si conta nulla in Europa e ancor meno a casa propria.

La quinta idea è che i nostri fgli fanno un'altra vita dalla nostra, e questa vita dall'adolescenza in poi è spesso rumorosa, a volte melanconica e romantica ma sempre piena di energia. Non possiamo pensare di diventare dei vecchi rancorosi con la gioventù, come possiamo far fnta che migliaia di studenti siano qui solo di passaggio, solo qui per essere spremuti, che razza di Bologna è mai questa? Io, se mi vedo sindaco, mi vedo anche quando facevo lo studente, e questo non lo dimentico.

La sesta idea riguarda la convivenza, il piacere di divertirsi, il diritto di rilassarsi e riposare, la gioia di vivere in una bella città, speciale, per dove si cammina, e che offre una buona sicurezza personale a tutti. Una Bologna così non s'inventa con le saracinesche abbassate né con la libertà di rovesciare in strada rifuti. In ambedue i casi resteremmo in un insicuro buio esistenziale. Dobbiamo risolvere il confitto tra cittadini una volta per tutte, e diffidare di chi propone ricette ecumeniche. Non ce ne sono. Questo confitto si risolve solo abbandonando tutti le vecchie posizioni, conquistando un nuovo terreno dove piantare sia i principi che i desideri.

La settima idea ha a che fare con la bellezza. Un sindaco che non si occupa di bellezza potrà anche essere un efficiente amministratore ma il suo orizzonte resterà sempre chiuso sull'esistente. Una bella città non è semplice questione di nettezza urbana e restauri, una bella città è sopratutto bella gente, e la bella gente è orgogliosa di stare insieme e fare insieme quella cosa che prima o poi è necessario fare: ritrovare daccapo Bologna, iniziando dalle relazioni tra le persone.

Come vedi io non voglio fare il sindaco per ereditare confitti ed amministrare una "lotta fratricida" tra cittadini. Io ci sono per iniziare una nuova era di rispetto e di felicità tra le persone.

Grazie a te per aver letto.        Maurizio Cevenini

 
 
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